A meno di 24 ore dal lancio di Girl gone wild (Girl al singolare non è un errore come vedremo più avanti) arrivano i primi problemi legali per Madonna. Come se non bastasse l’accusa di plagio da parte di Amanda Lear, le reazioni poco entusiaste da parte del popolo del web, ora si aggiunge anche l’infrazione del copyright di uno dei film più famosi all’interno dell’industria pornografica americana.
Andiamo con ordine. Amanda Lear ha fatto sapere attraverso il suo profilo Twitter che Veronica Ciccone ha copiato il look della copertina di Girl gone wild dal suo ultimo video La bete et la belle. La musa di Salvador Dalí non è nuova a dichiarazioni del genere: qualche anno fa aveva dichiarato che l’intero progetto Confessions on a dancefloor era un plagio del suo disco degli anni ’70 Sweet Revenge.
Riguardo al popolo di internet arrivano le critiche sullo stile della canzone. Per molti, il secondo singolo di MDNA, non sarebbe altro che un mix di precedenti sue canzoni (in particolare Celebration, Sorry, Get Together e Act of contrition), mentre per il testo ci sarebbero troppi riferimenti ad altre colleghe come Britney Spears, Christina Aguilera, Cindy Lauper e Jennifer Lopez.
Infine l’accusa più pesante di tutte: il plagio del titolo di Girls gone wild, film porno diretto da Joe Francis. Il regista appena venuto a conoscenza del nome della canzone avrebbe contattato i suoi legali per fare in modo che il pezzo incriminato non venisse eseguito al Super Bowl. Guy Oseary, il manager della Ciccone, ha fatto sapere di non aver ricevuto nessuna diffida riguardo alla performance. In questo caso non si conosce come realmente siano andate le cose ma concretamente il rischio che Madonna venga accusata di plagio c’è. Nonostante sia stato presentato al mondo come Girls gone wild, il brano da oggi si intitola ufficialmente Girl gone wild per evitare guai legali con Francis. Oseary ha però precisato che il titolo è stato cambiato (poco credibilmente) per ragioni artistiche perché nel testo Madonna pronuncia ”girl” e non “girls”. Al regista il provvedimento intrapreso all’ultimo minuto poco interessa, insieme ai suoi avvocati ha stabilito che l’infrazione del copyright esiste comunque ed è per questo che sta avviando delle trattative legali con la Interscope.
Girl gone wild riuscirà a cambiare le sorti un progetto nato palesemente sotto una cattiva stella?
0 commenti:
Posta un commento